Innovativa e con corretti accorgimenti colturali applicabile sia dai più esperti di giardinaggio che dagli esordienti, il Meadowscaping affonda le sue radici nella storia agricola e sociale nell’Inghilterra dell’800 fino a giungere alla configurazione paesaggistica attuale per spazi verdi pubblici e privati. E’ una tecnica che consiste nel realizzare o sostituire l’intero prato e giardino od una parte della loro superficie totale con un miscuglio eterogeneo di specie erbacee principalmente autoctone, ossia originarie di una specifica regione od area geografica, e fiori selvatici basandosi su uno stile paesaggistico che esalti la naturalezza e la spontaneità creando al contempo un habitat favorevole ad insetti pronubi, ossia impollinatori, come api e farfalle.
Punti di forza
Rilevante valenza viene attribuita dalla minima manutenzione richiesta e dal basso consumo idrico, a condizione che vengano scelte le corrette specie vegetali e si attenda fino ad un loro corretto assestamento. Il Meadowscaping rappresenta un processo di immaginare e promuovere uno stile di progettazione paesaggistica basata su una varietà di specie che richiedono meno acqua ed energia per crescere e fiorire, favorendo e supportando anche la biodiversità mediante la creazione di habitat adatti ad insetti utili dai quali dipendono gli ecosistemi. Principi come una riduzione dell’impatto ambientale, un minore inquinamento da pesticidi e diserbanti, un miglioramento della qualità del suolo e delle falde acquifere, la prevenzione dal deflusso delle acque piovane sono alla base di questa pratica in rapida crescita negli ultimi anni volta a promuovere cicli naturali che rafforzino la resilienza delle vostre aree verdi sia che si tratti di un prato o di un giardino. Capiamo quindi meglio insieme i vantaggi e le peculiarità di questa tecnica analizzando anche alcuni aspetti colturali specifici.

Biodiversità
La scelta di specie erbacee autoctone ricche di nettare e polline nonché l’eliminazione di operazioni come concimazioni, diserbi o ripetute sfalciature del tappeto erboso permettono di creare un ecosistema adatto ed indisturbato per insetti utili all’impollinazione quali le api così come per un’ampia varietà di uccelli ed animali selvatici, contribuendo in tal modo a rafforzare o ripristinare l’equilibrio ecologico sia nel vostro spazio verde che al di fuori dei suoi confini.
La tecnica Meadowscaping non è una semplice tendenza alternativa ma è un modo di procedere per specifici passaggi progettuali ed operativi trasformando spazi ordinari in una esaltazione della biodiversità, un habitat naturale o un giardino habitat, in una fusione di armonia ed equilibrio ecosistemico locale. Un “giardino impollinatore” con piante autoctone può rappresentare una fonte di habitat naturali per insetti come farfalle o falene che necessitano di piante ospiti per sopravvivere poiché fonti di cibo e riparo per la deposizione delle uova e come sito di svernamento.
Le piante
La scelta delle specie botaniche richiede un’attenta pianificazione basata anche sulla loro rusticità e la resistenza alla siccità alla luce degli scenari climatici odierni. Possiamo optare per l’acquisto di un mix specifico di fiori selvatici opportunamente miscelato per garantire una continuità di fioritura anno dopo anno dalla primavera all’autunno, ancora meglio se la miscela comprende specie erbacee annuali e perenni di differente altezza garantendo la fioritura prima delle piante più basse e poi di quelle più alte per ottenere un risultato ordinato e dall’elevata valenza ornamentale. Scegliamo, facendoci consigliare da un agronomo o da un esperto del settore presso il garden di fiducia, un miscuglio eterogeneo di specie Insect friendly, adatte al clima ed al terreno presenti nel nostro areale territoriale ricordandoci che non tutte le piante sono uguali!
Esistono mix di semi di specie annuali, perenni e biennali, ognuna con tempi di crescita e fioritura diversi volti a stabilizzare la nostra area verde, dove i fiori annuali ci doneranno colore e vivacità durante il primo anno riempiendo il prato o la bordura già durante la prima stagione e limitando anche lo sviluppo delle malerbe mentre le perenni consolideranno dapprima il loro apparto radicale sviluppando solo il fogliame mentre inizieranno a fiorire a partire dal secondo anno quando le annuali saranno probabilmente scomparse, anche se potremmo avere la fortuna di vederle ancora in seguito alla loro auto disseminazione. Qualora le perenni non siano all’apice del loro potenziale di fioritura al secondo anno non preoccupiamoci poiché le specie biennali, ossia quelle piante con ciclo di vita di due anni, doneranno eleganti texture e colori cangianti creando un risultato simile alla tavolozza colorata di un dipinto impressionista, luminoso e naturale.
Negli anni successivi possiamo anche seminare nuovamente specie annuali per riempire eventuali spazi vuoti o semplicemente per rafforzare con nuovi colori l’impatto visivo del nostro prato o giardino naturale ormai consolidato mentre le perenni una volta stabilizzate si dissemineranno in gran parte da sole.

Prato
La realizzazione di un prato secondo i principi del Meadowscaping richiede un’idonea preparazione, a partire dall’esposizione, variabile in relazione alle specie scelte ma in generale meglio se soleggiata, e con un terreno ben drenante, seguita dalla rimozione delle malerbe e del tappeto erboso esistente, operazione quest’ultima spesso più facile da svolgere durante i mesi invernali; importante anche la selezione di specie prevalentemente autoctone resistenti alla siccità e ben gradite ad insetti utili.
Ricordiamoci inoltre che il prato richiederà, soprattutto durante i primi anni, un piano di manutenzione, in particolare finché non risulti stabilizzato è necessario garantire un attento controllo delle infestanti, le quali possono competere per elementi fondamentali come acqua, luce ed elementi nutritivi. Possiamo optare per una serie di sfalciature in caso di prato seminato in autunno o ad inizio-metà primavera, e per il diserbo manuale se scegliamo di piantare le giovani piante in primavera in seguito alle ultime gelate.
Innaffiamo inoltre regolarmente durante la fase di stabilizzazione e nel corso di periodi estivi di intensa siccità. In seguito il prato non richiederà un elevato livello di manutenzione come un tappeto erboso “convenzionale”, anche il numero di sfalci potrà essere ridotto senza rimuovere il materiale di risulta per favorire proprio il processo autorigenerante mediante i semi.

Fabbisogno idrico e manutenzione
Le specie autoctone se scelte secondo corretti criteri come la resistenza alla siccità, sulla base anche della tecnica xeriscaping (metodo di progettazione del verde basato sulla riduzione del consumo d’acqua), esprimono un minore fabbisogno idrico riducendo così gli interventi irrigui e garantendo un migliore utilizzo di una risorsa naturale così importante come l’acqua.
La pratica meadowscaping si distingue anche per la bassa o minima manutenzione richiedendo un livello di impegno gestionale nullo in termini di operazioni colturali come il diserbo e la concimazione o, nel caso dei prati, una riduzione delle sfalciature.
Alcuni suggerimenti…
Raggruppiamo le specie da piantare in gruppi omogenei per un risultato visivo di elevata valenza paesaggistica e per facilitare gli impollinatori, mettendo a dimora le piante anche in relazione all’altezza finale raggiunta da ognuna di esse poiché gli spazi verdi in stile meadowscaping devono risultare naturali e spontanei ma richiedono comunque una pianificazione mirata. Possiamo procedere gradualmente su piccola scala realizzando dapprima piccoli spazi come i bordi lungo le recinzioni ed i vialetti, o porzioni di prato per osservare e capire al meglio l’adattamento delle specie scelte e la loro evoluzione nel tempo.
Utilizziamo pacciamatura naturale o paglia per reprimere le infestanti e garantire un idoneo livello di umidità del suolo. In primavera aspettiamo che le temperature aumentino prima di pulire il giardino dalle foglie cadute a terra in modo da favorire un corretto e completo svernamento degli insetti utili nel loro stadio larvale, inoltre possiamo fornire ad essi riparo mediante porzioni di tronco e piccoli rami. Seminiamo o piantiamo piante erbacee perenni ricche di nettare e polline anche in vasi, fioriere o vaschette per creare un habitat favorevole agli insetti impollinatori, così importanti per la biodiversità, e ricordiamoci di lasciare disponibile una fonte di acqua per api ed uccelli in vaschette poco profonde.
Seguendo le indicazioni colturali riportate ci accorgeremo come il Meadowscaping sia più di una semplice tendenza ma bensì una pratica basata su una precisa pianificazione ed un’attenta osservazione della natura per riconnettersi con essa stessa, riducendo il proprio impatto ambientale e creando un habitat ricco di biodiversità dall’elevata valenza ornamentale con risultati plausibili sulla salute e sull’ambiente.
								
							
							
							
															
								
								


