• Autore dell'articolo:
  • Tempo di lettura:6 minuti di lettura

La coltivazione intensiva senza rotazione delle colture, soprattutto con specie della stessa famiglia botanica, può portare alla stanchezza del suolo, riducendo la produttività dei terreni.

Una pratica tradizionale per migliorare il suolo è la rotazione agraria, che consiste nell’alternare nel tempo colture “depauperatrici” (che impoveriscono il terreno) con colture “miglioratrici” (che lo arricchiscono).

La biofumigazione: una soluzione naturale ed efficace

Il CREA-CIN (Centro di Ricerca del Ministero delle Politiche Agricole) ha sviluppato un processo innovativo e naturale chiamato biofumigazione, che combina i vantaggi del sovescio con l’efficacia di piante biofumiganti per combattere parassiti, patogeni e la stanchezza del suolo.

Cos’è il sovescio?

Il sovescio consiste nell’interramento della vegetazione di una coltura appositamente seminata per migliorare il suolo.

Le piante più utilizzate sono leguminose, che arricchiscono il terreno di azoto fissato dall’aria, particolarmente utile in aree con scarsa disponibilità di letame o altri fertilizzanti organici.

Come funziona la biofumigazione?

La biofumigazione utilizza specifiche piante biocide, come rucola, senape o ravizzone, che rilasciano sostanze naturali in grado di contrastare:

  • Parassiti animali (insetti e nematodi).
  • Patogeni fungini e batterici.

Vantaggi della biofumigazione

Questo processo integra tutti i benefici del sovescio, come:

  • Incremento della sostanza organica nel suolo.
  • Miglioramento della struttura del terreno, riducendo erosione e dilavamento.
  • Migliore assorbimento di nutrienti essenziali (azoto, fosforo, potassio).
  • Riduzione delle infestanti.

In aggiunta, la biofumigazione offre:

  • Selettività verso la microflora e microfauna utile.
  • Efficacia contro patogeni come funghi, batteri, nematodi e insetti terricoli.

Le fasi del processo di biofumigazione

1. Preparazione del terreno e concimazione.

2. Semina della pianta biofumigante, preferibilmente a fine estate o inizio autunno, ma possibile anche a fine inverno.

3. Coltivazione ordinaria, con controllo di parassiti e concimazione di sostegno, se necessario.

4. Sovescio della pianta biocida, da effettuare in prossimità della fioritura, seguendo due passaggi:

Trinciatura sottile della parte aerea, lasciando il materiale sul terreno.


Interramento immediato della parte trinciata, a una profondità di 15-20 cm, entro 30 minuti (preferibilmente subito).

Per casi di stanchezza più gravi, è consigliato aggiungere 250 g/m² di farina di Brassica juncea, una delle piante biofumiganti più efficaci selezionate dal CREA-CIN.

4. Irrigazione, per attivare la reazione naturale di biofumigazione.


Conclusione

Dopo soli 7 giorni dal trattamento, il terreno sarà pronto per una nuova semina o trapianto.

Grazie alla biofumigazione, gli agricoltori potranno contare su un suolo rigenerato, sano e privo di parassiti, utilizzando esclusivamente processi naturali.

Questa pratica è adatta sia agli agricoltori professionisti sia a quelli amatoriali, rappresentando un’alternativa sostenibile e innovativa per migliorare la produttività dei terreni.

Il terreno è pronto… e tu? Scopri il video completo sul nostro YouTube e preparati a rigenerare il tuo suolo in modo naturale.