Possiamo affermare con una ragionevole certezza che la composizione delle piante in un giardino è come un’opera d’arte. L’accostamento dei colori, il variare delle forme e delle altezze, i movimenti che si creano e danno volume all’insieme, tutto contribuisce a formare e ad arredare lo spazio che abbiamo a disposizione.
Ma è solo quindi una questione “estetica”? Occorrerebbe dunque la competenza di un pittore, un artista? Non proprio: aggiungiamo che è anche importante il luogo, l’esposizione, il terreno, le esigenze delle diverse specie vegetali che inseriamo, è utile sapere come si sviluppano le radici, come meglio accostare specie erbacee, arboree e arbustive in modo che non competano tra loro ma che, al contrario, sappiano sfruttare al meglio lo spazio aereo e sotterraneo loro disponibile.

Le piante, lo sappiamo, sono organismi viventi, usano l’acqua, i nutrienti, crescono, vegetano, radicano, fioriscono occupano ed esplorano aria e terreno; ricordiamocene quando decidiamo quale pianta inserire sul terrazzo o in giardino: valutiamo tutte queste cose: se preferisce sole, ombra o mezz’ombra, se si adatta a piccoli o grandi contenitori, o nel terreno, se ha un portamento eretto, prostrato, strisciante o ricadente, o interessanti colorazioni autunnali che, accostate a sempreverdi o altre piante a foglia caduca, possano colorare il nostro spazio esterno più a lungo nell’anno.

La chioma- lo sviluppo futuro. Forse una delle cose più difficili da prevedere, per i non addetti ai lavori, se parliamo di arbusti o ancor più di alberi, è considerare che occorre prevedere il loro sviluppo futuro. Gli alberi che abbiamo messo a dimora nella nostra aiuola o giardino crescono: la chioma, i rami, le foglie, l’apparato radicale si svilupperanno: occorrerà quindi progettare in modo corretto e posizionarli a distanze opportune dalla casa, o da altri fabbricati, o alberature già presenti, per evitare poi di doverli trapiantare o, ancora peggio, abbatterli. Anche nei viali cittadini accade che le distanze tra un albero e l’altro, dopo 5-6 anni ci si accorge che gli alberi sono troppo vicini, questo proprio perché non si è stati attenti ad un’adeguata progettazione.