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Significato

Il termine Healing Gardens viene spesso associato agli spazi verdi di strutture in ambito sanitario, riabilitativo ed altri contesti terapeutici, progettati e realizzati con la finalità di creare un luogo di rifugio volto a migliorare lo stato di salute, mentale e fisica, dei pazienti ma anche ridurre lo stress di familiari e personale sanitario.

Gli effetti positivi sui pazienti

Ovviamente la natura può giovare a tutti, anche al di fuori del contesto sanitario, riducendo fenomeni di violenza e degrado urbano, migliorando la salute mentale ed il benessere delle persone come evidenziato dal primo rapporto sugli effetti misurabili della natura sulla salute umana del 1984 seguito poi da ulteriori studi degli anni ’90. Quindi qualsiasi area verde ben progettata, dal giardino privato al parco pubblico, può ridurre depressione ed ansia in un percorso di equilibrio individuale o collettivo ma gli Healing gardens nascono per rendere la natura coinvolgente e rilassante in determinati contesti. Il ruolo biologicamente intrinseco dell’ambiente per gli esseri umani è alla base di molte ricerche e scuole di pensiero, secondo alcune delle quali l’uomo trova nell’ambiente naturale un rifugio dalla potenzialità ristoratrice dove escludere gli stimoli continui a cui spesso lo sottopone la frenesia quotidiana, riducendone in tal modo l’affaticamento mentale, ciò ancora più evidente in pazienti sottoposti a stress; non solo benefici psicologici ma anche fisici sono stati dimostrati da diversi studi condotti su persone ospedalizzate.

Un giardino come luogo sicuro, un rifugio separato dallo spazio esterno circostante, che dia la sensazione al visitatore di essere al sicuro ed al cui interno trovare una o più stanze realizzate principalmente con materiale vivo ossia con specie vegetali in crescita ed in continuo cambiamento, quale manifestazione della vita. Fare divenire l’essere umano come parte integrante della natura, permettendogli di sperimentare spazio e tempo tridimensionali con tutti i propri sensi: gioire allo sbocciare dei fiori, meravigliarsi ancora per il profumo di una rosa, sentirsi leggeri lasciandosi trasportare dal fruscio delle foglie attraversate dal vento, in un ambiente dove le cosiddette “flow experiences” creano un’armonizzazione totale dell’individuo con l’ambiente naturale.

Il coinvolgimento sensoriale alla base del progetto

I benefici sulla salute derivano da attività ed esperienze personali: colori, forme e profumi possono aiutare in un percorso volto a dare all’individuo una visione migliore delle sue capacità e della sua identità rievocandone anche ricordi remoti. Ma per raggiungere determinati obiettivi un Healing garden deve essere capace di comunicare con il visitatore a molti livelli, essere progettato secondo precisi criteri, non solo di design, in cui l’accessibilità a strutture ed arredi per i pazienti deve risultare eccellente, dove i percorsi siano dolcemente graduati e dotati di corrimano, con panchine posizionate in più punti strategici e che siano ombreggiate durante i mesi più caldi, dove vi siano fonti d’acqua facilmente raggiungibili a breve distanza e con piani di lavoro rialzati destinati alla terapia orticola nonché aiuole sopraelevate dove annusare o toccare fiori e foglie in una selezione di piante focalizzata su colore, texture e fragranza.

Un giardino curativo ben progettato è infatti capace di stimolare la vista ma anche gli altri sensi come udito, olfatto, gusto e tatto nel corso delle stagioni, in un processo in continuo mutamento che prescinde anche da un’attenta progettazione del verde poiché l’uomo comunica da sempre, non solo con le parole, con il mondo che lo circonda. Questi tipi di spazi devono essere progettati in stretta collaborazione con il personale clinico proprio per capire le esigenze degli utenti finali; percezione ed attività devono essere intrinsechi alla progettazione e realizzazione con l’obiettivo di creare un’interdipendenza tra visitatore e giardino, una fusione di reciproca appartenenza riducendo così ansia ed isolamento nella persona umana.

Lo stesso trascorrere del tempo in uno spazio verde terapeutico, distaccato dall’ambiente sterile ospedaliero, può aiutare ad accelerare i tempi di recupero rendendo questo più piacevole sia per i pazienti, rafforzandone autostima ed indipendenza, che per il personale sanitario in un’ottica di gestione efficiente ed efficace delle risorse.