Ci si chiede spesso quanto sia importante e utile applicare metodi di difesa biologica anche nel settore delle colture ornamentali.
Storicamente, la difesa biologica ha avuto origine con applicazioni nel settore ortofrutticolo, dove l’obiettivo principale era garantire la sicurezza alimentare, trattandosi di prodotti edibili.
Si assiste oggi ad un crescente interesse e curiosità verso l’applicazione della difesa biologica anche in ambito florovivaistico: piante erbacee, arbustive, arboree destinate ad abitazioni, giardini privati, verde urbano, parchi storici, campi sportivi e le infinite realtà che ci circondano non strettamente legati alla filiera agroalimentare. Si è diventati sempre più consapevoli dell’impatto ambientale di ogni nostra azione e delle conseguenze che le tecniche di coltivazione e gestione del verde pubblico e privato hanno sull’ambiente in cui viviamo.
Le motivazioni possono quindi essere:
- la tutela dell’ambiente,
- la salute di chi vive o lavora in azienda o in prossimità delle coltivazioni (familiari o dipendenti),
- la tutela della salute della popolazione che fruisce di verde pubblico, urbano, sportivo, ecc.
Dalla natura, soluzioni già pronte
Come spesso accade, tutto parte dall’osservazione della natura: le stesse soluzioni biologiche presenti negli ecosistemi possono essere oggi riprodotte e applicate in modo mirato, sia a livello professionale che privato.
Questi mezzi sono ormai sempre più disponibili e accessibili.
Bellezza e biologico possono coesistere
Un’idea diffusa è che le coltivazioni biologiche non possano raggiungere standard estetici elevati, e che si debbano accettare alcune imperfezioni in cambio di una maggiore sicurezza.
Tuttavia, questo luogo comune è ormai superato: spesso i danni causati da alcuni trattamenti chimici (fenomeno noto come fitotossicità, ovvero l’effetto dannoso del fitofarmaco sulla pianta) ne diminuiscono il valore estetico, cosa che non si verifica adottando il metodo biologico. Inoltre, la recente crescente disponibilità ed esperienza di nuove applicazioni hanno dato come risultato piante di ottima qualità anche dal punto di vista estetico, come richiesto dal settore delle piante ornamentali
La resistenza ai fitofarmaci
Un’altra questione rilevante riguarda la resistenza agli agrofarmaci. Ma cosa significa?
La resistenza è la capacità degli organismi nocivi alle coltivazioni ( funghi, insetti o acari) di sopravvivere a trattamenti che sono stati efficaci (=letali, mortali) per le generazioni precedenti. Succede, in pratica, che, se ripetiamo il trattamento per la difesa due volte consecutive con lo stesso principio attivo, una popolazione di patogeni sopravviverà, cioè su alcuni individui il trattamento non avrà effetto e occorrerà quindi intervenire con un diverso principio attivo per risolvere l’avversità.
Utilizzando la difesa biologica questo inconveniente non potrà più verificarsi.
Cos’è la difesa biologica?
La difesa biologica consiste nell’utilizzo di popolazioni di organismi utili (insetti, acari, funghi, microrganismi) per il controllo degli organismi dannosi alle coltivazioni.
Nell’applicazione pratica è, quindi, una imitazione, ripetizione di ciò che già avviene in natura, finalizzato alle nostre coltivazioni e, di conseguenza, applicato in modo mirato e a dosaggi “concentrati”.
Ad esempio, se in un giardino, vivaio o serra compaiono afidi, acari o altri patogeni, è possibile intervenire con organismi utili specifici, prodotti e distribuiti da aziende specializzate, che ne indicano dosi e modalità di applicazione ottimali.
Difesa biologica: una necessità sempre più diffusa
La progressiva diminuzione dei prodotti chimici autorizzati sul mercato, sia in ambito professionale che hobbistico, sta spingendo verso un’adozione sempre più ampia dei metodi biologici, che rappresentano oggi una vera alternativa, sostenibile ed efficace.
Le principali modalità di azione: predazione e parassitismo
Tra le forme più conosciute di difesa biologica troviamo:
- La predazione: l’organismo utile si nutre direttamente del dannoso.
Esempio: la coccinella che preda afidi e cocciniglie; l’acaro utile che si nutre di tripidi o di altri insetti e acari dannosi. - Il parassitismo: l’organismo utile si sviluppa a spese del dannoso.
Può, ad esempio, deporre uova all’interno dell’organismo nocivo o indurre infezioni che ne causano la morte.
Alcuni esempi di insetti utili
Nelle immagini seguenti possiamo osservare alcuni esempi di insetti utili presenti in natura:
fig. 1. Larva di coccinella. Fig. 2. e 3. Adulto di coccinella. Fig. 4 Uovo di crisopa, (Chrysoperla carnea) insetto predatore di afidi. Fig. 5 adulto di Crisopa.




