Tra le principali problematiche del prato, inteso sia privato, di un piccolo o grande giardino, che di campi sportivi, da calcio, golf, ecc., una di quelle più importanti riguarda la presenza di sintomi di ingiallimenti, macchie, ustioni, imbrunimenti, che possono essere causate da funghi patogeni che, approfittando delle elevate temperature primaverili-estive e dell’elevata umidità apportata dalle necessarie e frequenti irrigazioni e concimazioni che un prato richiede, si possono diffondere molto velocemente, provocando molto presto il degrado estetico del prato stesso.
Non è facile distinguere le singole cause di patologie fungine dai sintomi, che possono essere anche molto simili tra loro, soprattutto, se non abbiamo l’accortezza di controllare frequentemente la situazione, e le modalità e tempi di diffusione dell’infezione.
Oltre all’osservazione dei sintomi, che può essere fatta soprattutto da un occhio esperto, un fattore che può sicuramente essere di aiuto nel riconoscimento è la stagionalità di questi funghi patogeni, ossia le diverse condizioni ottimali di temperatura a cui essi si sviluppano. Nonostante in questi ultimi anni le condizioni di temperatura si siano lievemente scostate dai valori tipici, avendo mostrato valori lievemente superiori nei diversi periodi dell’anno rispetto ai valori medi rilevati in anni precedenti, rimane tuttavia una certa distribuzione e maggiore probabilità di comparsa delle diverse malattie fungine molto legata alle condizioni termiche e, quindi, alle stagioni.

Trovandoci in prossimità dell’inizio della stagione invernale ci concentreremo in questo breve articolo su alcuni funghi patogeni che trovano il loro sviluppo ottimale proprio in condizioni di basse temperature. Il più tipico del periodo è il Microdochium nivale, che, come dice il nome stesso, è in grado di sopravvivere e svilupparsi anche in condizioni vicine agli 0°C. Il fungo, conosciuto anche come agente del marciume rosa invernale, (o pink snow mould) presenta temperature ottimali comprese tra 0 e 8°C, e come sintomi principali mostra macchie dapprima di piccole dimensioni, del diametro di circa 5 cm., di colore grigio- marroncino, grigio roseo, fino al grigio chiaro che, se le condizioni favorevoli al suo sviluppo persistono, evolvono in macchie di diametro sempre maggiore, che mostrano crescita ad anelli. Si sviluppa anche sotto la neve, così come gelo e nebbia sono le condizioni predisponenti, insieme ad elevate concimazioni azotate. La diffusione delle spore, di colore rosa, da qui il nome della malattia, avviene tramite il calpestamento o il taglio. Si mantiene vitale, pur se non patogeno, sotto lo strato di feltro, da cui si diffonde al sopraggiungere delle condizioni favorevoli di temperatura e umidità. Le possibili azioni di prevenzione consistono nell’adottare concimazioni azotate bilanciate, non eccessive, e contemporaneamente intervenire con nutrizione a base di concimi potassici, così come limitare la formazione del feltro. Il trattamento con prodotti a base di fosfiti permette l’irrobustimento ed un maggior vigore del tappeto erboso, agendo come prevenzione da questa ed altre malattie fungine.
Un altro fungo tipicamente invernale, che si manifesta soprattutto alla fine di periodi freddi è il cosiddetto marciume grigio delle nevi, (o grey snow mould) che ha come sintomi la formazione di macchie di colore da giallo a grigio-marrone, il cui sviluppo si ricopre di muffa biancastra e può raggiungere fino a 1 metro di diametro. Le condizioni di sviluppo ideali sono rappresentate da temperature di 1-2°C, intense nevicate e lunga persistenza del manto nevoso. Il nome scientifico delle due specie più diffuse è Typhula incarnata e Typhula ishikariensis. Le condizioni predisponenti la malattia sono simili a quelle descritte per il marciume rosa, così come le azioni di prevenzione e difesa.