La gestione delle malattie fungine su tappeto erboso, prato ornamentale privato, sportivo, urbano, rappresenta un settore chiave per la buona riuscita estetica e funzionale.
Le elevate temperature primaverili-estive, l’elevata umidità apportata dalle necessarie e frequenti irrigazioni e concimazioni che un prato richiede, mette a dura prova la capacità del gestore o del proprietario nel saper individuare precocemente la causa del problema di macchie su prato, ingiallimenti, necrosi, ustioni, e trattarla in modo adeguato, non dimenticando l’attenzione all’ambiente, alla salute dei fruitori del prato stesso e alla propria.
L’importanza dei fattori ambientali
Come già accennato nell’articolo che tratta le malattie del periodo autunno-invernale, i fattori ambientali sono importanti caratteri distintivi per il riconoscimento del problema. Alcune patologie fungine, così come il ciclo biologico degli insetti, sono infatti “stagionali”, cioè molto influenzate dalle condizioni che si verificano in questo periodo dell’anno.
I cambiamenti climatici che hanno caratterizzato gli ultimi anni, con valori lievemente superiori nei diversi periodi dell’anno rispetto ai valori medi rilevati negli anni precedenti, possono anticipare i problemi e alcune patologie che si verificavano in estate possono comparire nel periodo di fine primavera-inizio estate.
Trovandoci ora nel periodo estivo, che dal punto di vista delle temperature è in realtà iniziato a primavera, verranno descritte due tra le più diffuse malattie fungine tipiche di questo periodo.
Dollar spot
Il primo patogeno che può comparire, nel corso della stagione, a partire dalla fine della primavera è Sclerotinia homeocarpa, recentemente riclassificata come Clarireedia homeocarpa, nota anche come “dollar spot”, a causa delle dimensioni che assume il sintomo tipico iniziale, a macchia circolare, delle dimensioni di una moneta, appunto, un dollaro. (foto 1 e 2)
Favorita da condizioni termiche miti, elevata umidità relativa, abbondante rugiada, il fungo penetra direttamente dall’epidermide, dagli stomi o da piccole ferite. A differenza di molte malattie fungine, favorite da eccessi di concimazione azotata, che rende più deboli e sensibili i tessuti fogliari, nel caso di Sclerotinia uno dei sistemi di prevenzione è la regolare e frequente concimazione azotata che, insieme ad altre azioni, come ad esempio l’apporto regolare di concimi contenenti ferro, le irrigazioni o bagnature nelle prime ore del mattino, l’arieggiamento del suolo, permettono di contenere l’infezione fungina. La difesa si può applicare utilizzando funghi antagonisti, in particolare Trichoderma gamsii, asperellum, harzianum presenti in prodotti commerciali utilizzabili anche in prati ornamentali, tappeti erbosi e impianti sportivi. L’azione è prevalentemente preventiva. Per questo è consigliabile distribuire il prodotto per bagnatura prima che ci siano le condizioni ottimali per la malattia, quindi in primavera. La colonizzazione del terreno da parte di ceppi di questo fungo antagonista ha azioni molteplici sia di contenimento dei funghi patogeni, che di competizione sia pe ril nutrimento che per lo spazio, altrimenti occupato dai patogeni stessi, che, ancora, di stimolo alla radicazione e allo sviluppo vegetativo del tappeto erboso.
Rizoctonia
L’altro fungo patogeno più diffuso in estate, che presenta condizioni ottimali di temperatura superiori a Sclerotinia h., è Rhizoctonia solani, agente della cosiddetta “macchia bruna”, o “brown patch”. Il sintomo è rappresentato da macchie circolari che presto assumono dimensioni piuttosto significative, fino a 50-60 cm. di diametro, e oltre, in base anche al tipo di specie erbacea, di colore bruno marroncino, con frequente alone biancastro, o giallognolo diffuso. (foto 3 e 4)
Efficaci azioni di prevenzione possono essere: la bagnatura nelle prime ore del mattino, un buon drenaggio, e concimazioni equilibrate, con particolare attenzione alla necessità della concimazione potassica. Anche per rizoctonia si può utilizzare Trichoderma spp., considerando però che, trattandosi di un fungo, quindi di un essere vivente, anch’esso presenta le condizioni ottimali di sviluppo e in situazioni di temperature molto elevate, può ridurre la sua crescita e quindi la sua attività. Alla ripresa delle temperature autunnali, e anche delle condizioni ottimali nella primavera successiva riprenderà lo sviluppo, quindi un buon trattamento con Trichoderma porterà in ogni caso ad aumentare la quantità di funghi antagonisti, migliorando le condizioni del terreno, con azioni di riduzione dello sviluppo futuro di patogeni.
I vantaggi di questi metodi biologici oggi sempre più diffusi e applicati non sono solamente relativi al fatto che si tratti di organismi naturalmente presenti nel terreno, non chimici, ma anche alla possibilità di agire con un solo prodotto su più patologie quindi anche nel caso in cui non fossimo in grado di riconoscere esattamente di quale malattia fungina si tratta, possiamo utilizzare questi prodotti che si possono definire “ad ampio spettro”.

Inizio dei sintomi da “dollari spot”

Sintomi più diffusi

Macchie su prato causate da Rhizoctonia solani

Macchie su prato causate da Rhizoctonia solani