Se siete amanti di giardini e state pianificando un viaggio nei pressi di Londra, non perdete l’occasione unica di visitare i Kew Gardens, formalmente Royal Botanic Gardens, uno spettacolare giardino botanico sito di un’antica tenuta reale nel quartiere londinese di Richmond upon Thames, dal 2003 patrimonio mondiale dell’UNESCO, dove il design paesaggistico, il patrimonio architettonico e le collezioni botaniche si combinano per formare una testimonianza unica degli sviluppi dell’arte dei giardini e delle scienze naturali.
Dalla loro creazione nel 1759 per volere della principessa Augusta, madre di re Giorgio III, questa storica area paesaggistica presenta elementi che illustrano periodi significativi dell’arte dei giardini dal XVIII al XX secolo, in cui passato, presente e futuro sono strettamente intrecciati, dando un contributo rilevante ed ininterrotto allo studio della diversità vegetale, della sistematica nonché dell’ecologia poiché strettamente associata agli scambi scientifici ed economici nel campo della botanica come emerge nella ricchezza delle sue collezioni che rappresentano un punto di riferimento per studiosi di tutto il mondo.
L’influenza dei Kew Gardens nell’ambito dell’orticoltura e della classificazione delle piante si diffuse a livello internazionale già nel ‘700: durante le numerose espolorazioni i primi botanici inglesi raccolsero esemplari vegetali in tutto il mondo per tenerli al sicuro in questo luogo oggi riconosciuto come centro globale di eccellenza per ricerca scientifica ed istruzione nello studio di piante e funghi con collezioni botaniche, comprensive di erbari e piante viventi, arricchite nel corso dei secoli, i cui campioni sono stati utilizzati per creare nuovi giardini botanici nel mondo; un continuo scambio di saperi culturali e scientifici dunque che emerge anche dalle caratteristiche paesaggistiche e architettoniche dei giardini le quali riflettono notevoli influssi artistici sia riguardo al continente europeo che a regioni più lontane.

A soli trenta minuti dal centro londinese, i giardini si estendono per oltre 120 ettari presentando più di 50.000 specie di piante autoctone ed esotiche, provenienti da molti differenti biomi, ed opere di architetti paesaggisti come Charles Bridgeman, Lancelot ‘Capability’ Brown e William Nesfield.
Iniziamo a stimolare i nostri sensi facendoci condurre attraverso ampi percorsi nel cuore di Kew, lungo il confine di una doppia bordura erbacea di 320 metri, colorata e costellata di bulbi, i Great Broad Walk Borders, che ci conducono al lago ed al Roseto attraverso una gamma spettacolare di cultivar e specie selvatiche dove spiccano rudbeckie, geranei, salvie, lavande, verbaschi, phlomis, pennisetum e mischantus distribuite in otto aiuole le cui tonalità cromatiche evolvono nel corso delle stagioni. Eccoci dunque arrivati al Rose Garden, un fantastico roseto progettato dall’architetto paesaggista William Nesfield nel 1848 e che oggi vanta 170 specie e cultivar, dove rimanere inebriati da colori e profumi.
Proseguiamo il nostro percorso, magari incrociando qualche vivace scoiattolo, percorrendo il Lake crossing, un ponte, installato nel 2006, dalle linee curve e morbide in granito nero che ci conduce sulle acque del lago, creato nel 1856, con un’estensione di circa cinque acri di acqua e costellato di quattro piccole isole ricche di alberi i cui colori del fogliame mutuano in autunno riflettendosi nelle acque e creando scenari spettacolari dalle sfumature cromatiche rosse, arancioni e gialle.
Passeggiamo con tranquillità ed eccoci di fronte ad una delle due serre con struttura in ferro chiamata Palm House, una straordinaria foresta pluviale coperta con piante tropicali alcune delle quali in pericolo di estinzione nei loro habitat naturali ed altre di rilevante valore e rilevanza economica mondiale come la palma da olio africana o l’albero del cacao; al di sotto della serra, nei sotterranei, si trovano i resti dei tunnel ferroviari utilizzati per trasportare il combustibile per il riscaldamento della struttura stessa. A distanza di pochi passi immergiamoci lungo i pendii fiancheggiati da aceri, betulle, tigli e querce attraverso il Woodland Garden, progettato per ricordare gli habitat delle montagne temperate, in un equilibrio ecologico dove gli alberi proteggono specie erbacee come ellebori, primule e campanule, da qui giungiamo al Tempio di Eolo, progettato da William Chambers e costruito per la prima volta nel 1760 per poi essere ricostruito nel 1845, che offre visuali a nord-ovest sui boschi circostanti. Continuando il nostro viaggio potremo rimanere affascinati da un’altra serra sulla quale è incentrata l’intera area denominata Temperate House, la serra vittoriana più grande del mondo, una sorta di cattedrale botanica che ospita circa 1200 specie provenienti dalle regioni temperate rappresentando oggi un tesoro ed un punto di riferimento della conservazione e della biodiversità.

Ed ora? Come non visitare Rhododendron Dell dove ammirare una ricca collezione di rododendri che include ibridi unici al mondo attraverso sentieri di cippato, se poi dovessimo pianificare il nostro viaggio in aprile o maggio potremo anche essere protagonisti di un’esplosione dei loro petali dai colori intensi. Lasciamoci poi catturare dall’arboreto con la sua collezione di 14.000 alberi appartenenti ad oltre 2000 specie, in continua evoluzione grazie al lavoro di propagazione eseguito direttamente nel vivaio interno, in un paesaggio vivente che si estende su due terzi dei giardini dove sperimentare la bellezza e la diversità delle foreste di tutto il mondo, rimanendo esterrefatti di fronte ad esemplari che risalgono al XVIII secolo come Quercus x hispanica ‘Lucombeana’ o dinanzi alla sequoia alta 40 metri.
Andiamo anche a goderci viste spettacolari sulla città di Londra dalle vette della Grande Pagoda, completata nel 1762 in onore della principessa Augusta, fondatrice dei Giardini, ed oggetto di un restauro concluso nel 2008, rappresenta uno degli edifici di impronta orientale progettati per Kew da William Chambers, che viaggiò molto in Cina dove trasse ispirazione dall’architettura e dai giardini che visitò.
Per i piccoli visitatori ecco Children’s Garden, un grande spazio con oltre 100 alberi, divertente e interattivo, dove esplorare, capire come nasce una pianta ed imparare il ruolo vitale del ciclo dell’acqua, arrampicarsi, correre, saltare, percorrere la passeggiata sopraelevata avvolta attorno alla grande quercia di 200 anni, ed ancora attraversare un tunnel di bambù vivente ed una giungla di palme, ammirare coloratissimi fiori giganti, percorrere sentieri tortuosi ed osservare i giochi d’acqua nel ruscello in una vera avventura sensoriale. Per i più grandi, ma anche per i più piccini, cogliamo l’occasione di visitare la collezione di piante carnivore provenienti da Australia e Brasile all’interno del Princess of Wales Conservatory strutturato in dieci zone climatiche che ci conducono attraverso una serie di ecosistemi come quello dei deserti aridi, dove ammirare cactus ed altre piante grasse, o dei tropici umidi con orchidee e bromelie; nelle fondamenta del Conservatory è nascosta una capsula, lasciata nel 1985 da David Attenborough, contenente semi di colture alimentari e di specie in via di estinzione, che verrà mostrata nel 2085!

Gli appassionati di bonsai troveranno un’affascinante collezione nella Bonsai House con circa 60 piccoli alberi appartenenti ai generi botanici Juniperus, Acer e Prunus, coltivati mediante le tecniche dell’antica arte giapponese, con esemplari unici come il ginepro di oltre 180 anni. Nelle vicinanze troviamo poi Davies Alpine House inaugurata nel 2006 e progettata combinando tecnologie tradizionali e moderne al fine di ricreare le condizioni ambientali e climatiche tipiche delle piante alpine, in grado di resistere in habitat con temperature estreme come ai poli o lungo le cime delle montagne, dalle Alpi alle Ande fino all’Artico. Davies Alpine House è situata nella valle di oltre un acro del Rock Garden, scavata nel paesaggio di arenaria ed incorniciata dalle spettacolari cascate, che accoglie piante selvatiche originarie di regioni montuose distribuite il tutto il mondo e coltivate direttamente dai semi in uno scenario unico che riflette il paesaggio alpino selvaggio. In pochi minuti avremo la possibilità di passare dall’ambiente montano a quello mediterraneo del Mediterranean Garden, un’area creata nel 2007 che riflette il tipico habitat naturale dell’Europa meridionale con cisti, lavande, olivi, cipressi ed al cui centro si erge il King William’s Temple, costruito nel 1837 in memoria di Guglielmo IV, uno dei 44 monumenti tutelati dei Kew che riflettono le espressioni stilistiche di vari periodi mantenendo la loro autenticità in termini di design, materiali e funzioni.
Altra tappa consigliata: i giardini giapponesi, modellati in un paesaggio unico e correlato con il portale giapponese, il Chokushi-Mon, rappresentano un luogo di pace, armonia e riflessione scrupolosamente curato, come d’altronde tutti i Kew Gardens, con il tipico giardino del tè giapponese, sentieri, ghiaia rastrellata, grandi rocce ed arbusti quali rododendri. Rimanendo sempre in tema di Oriente possiamo immergerci nel Bamboo Garden, la collezione più grande del Regno Unito con circa 130 specie di bambù originari di Cina, Giappone, Himalaya ed America, dove il fogliame ed il portamento delle numerose varietà creano un paesaggio vibrante e profondo che ci conduce a Minka House ossia la casa comune degli abitanti delle campagne del Giappone fino alla metà del XX secolo, donata nel 2001 a Kew e ricostruita da un team di artigiani giapponesi e britannici divenendo un simbolo del patrimonio architettonico.

Volete rilassarvi? Allora dirigiamoci nell’area naturale con 37 acri di bosco con alberi, arbusti ed erbacee al confine con il Tamigi dove si apre un paesaggio selvaggio ed incontaminato, su richiesta della stessa regina Vittoria che donò l’area a patto che rimanesse al suo stato naturale, dove poter passeggiare lungo un sentiero rialzato, chiamato Woodland Walk, costruito in armonia con lo spazio circostante, che ci conduce verso un tappeto di campanule che avvolge il Queen Charlotte’s Cottage, residenza estiva, insieme al Kew Palace, di re Giorgio III, di sua moglie Charlotte e dei loro figli nel XVIII secolo, o ci permette di avvicinarci ai bug hotel dove grandi e piccoli possono osservare i numerosi insetti che popolano l’area in un perfetto equilibrio ecosistemico con alberi quali faggi, frassini, querce e pini, alcuni dei quali abbattuti da eventi atmosferici come tempeste e trasformati in un percorso di tronchi destinato ai bambini.
Gli appassionati di orto e cucina non possono perdersi la visita ai Kew’s Kitchen Garden, un’area dove vengono coltivate numerose varietà, anche di recente introduzione, di alberi da frutta e specie orticole seguendo i principi delle rotazioni colturali ed evitando l’uso di prodotti chimici per la difesa delle piante mediante la consociazione vegetale. Iniziate ad avere appetito? Nessun problema, i Kew Gardens offrono un’ampia varietà di bar e ristoranti, di cui uno ospitato nella spettacolare Orangerie, riforniti direttamente dai prodotti dell’orto e del frutteto, insomma a chilometro zero!
Se siete ricercatori o amanti della lettura entrate poi nella biblioteca e nell’archivio dove sono conservati quasi 2000 anni di conoscenza con informazioni in continuo aggiornamento sulla classificazione e l’uso delle piante, sull’ecologia vegetale, sugli orti botanici e gli erbari di tutto il mondo nonché inerenti la storia dei giardini e la loro progettazione.
I Royal Botanic Gardens offrono ancora tanto, come il Queen’s Garden dedicato esclusivamente alle piante e agli stili architettonici del XVII secolo, o il Grass Garden con circa 550 specie erbacee, commestibili od ornamentali, e ancora Waterlily House, una piccola serra quadrata dove ammirare piante acquatiche tra cui la gigantesca ninfea amazzonica chiamata Victoria amazonica in onore della regina Vittoria e moltiplicata da seme ogni anno; non dimentichiamo poi la collezione di arte botanica del XIX secolo che ricopre le pareti della Marianne North Gallery, o la Shirley Sherwood Gallery of Botanical Art, la prima galleria pubblica al mondo dedicata all’arte botanica classica e contemporanea.
Completiamo la nostra giornata con una vista dall’alto dei giardini percorrendo la Treetop Walkway, un percorso in acciaio sopraelevato a 18 metri dal suolo e dal design sottile in perfetta armonia con l’ambiente circostante che ci permette di connetterci con la natura attraversando le chiome e i rami di castagni, faggi, ippocastani e querce.
Consiglio infine di informarvi circa le numerose attività organizzate durante tutto l’anno. Non vi ho detto che per arrivare ai Royal Botanic Gardens è semplicissimo, prendete la metropolitana, scendete alla fermata Kew Gardens a soli 500 metri dall’ingresso Victoria Gate ed entrate in questo luogo fantastico.