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In un giardino privato il modo con cui forniamo acqua al terreno è fondamentale per programmare tempi e volumi necessari. Una regola generale, molto semplice e intuitiva è che non dobbiamo permettere che le nostre fioriture possano arrivare al cosiddetto “avvizzimento”, che consiste nella condizione in cui l’appassimento, o disidratazione della pianta diventa irreversibile. Il termine “appassimento” indica, invece, lo stadio in cui la nostra pianta presenta una carenza idrica che può essere risolta intervenendo con la bagnatura o irrigazione.

In base alle dimensioni dell’area che desideriamo dedicare all’aiuola e alle esigenze idriche delle fioriture, arbusti e alberi presenti, possiamo decidere se prevedere un vero e proprio impianto di irrigazione, che ci permetterà di pianificare e programmare le frequenze degli interventi. Viceversa, ci affideremo alla bagnatura manuale.

Nel caso di un semplice impianto di irrigazione, che possiamo prevedere nel giardino privato possiamo adottare un sistema di irrigazione a goccia, o cosiddetta “localizzata”, che consiste in un impianto caratterizzato da una rete di tubicini, come ad esempio manichette forate, o altri tipi di gocciolatori, che terminano con un ugello, dal quale viene erogata l’acqua.

L’aspetto principale di un sistema di irrigazione localizzata, consiste nella bassa portata d’acqua di cui necessita e nella possibilità, appunto, di “localizzare” la fuoriuscita dell’acqua in corrispondenza dell’apparato radicale, riducendo l’evaporazione, e permettendo la bagnatura anche nelle ore più calde della giornata. Si tratta sempre di sistemi a bassa portata, quindi che richiedono una bassa pressione di erogazione, in modo da essere in grado di erogare quantità definite di acqua localizzate in corrispondenza dell’apparato radicale delle nostre piante, che è anche il luogo in cui è fondamentale portare acqua.

È possibile prevedere la possibilità di automatizzare l’erogazione di acqua, a frequenze prestabilite, oppure prevedere un sensore di pioggia che permetterà di interrompere l’irrigazione in caso di precipitazioni atmosferiche e di farla riprendere dopo un certo tempo dall’evento, si collega alla centralina tramite un cavo dato in dotazione

L’altro sistema è l’irrigazione per aspersione, o cosiddetta “a pioggia”, molto usata in caso di prati o tappeti erbosi di una certa dimensione. L’acqua, in questo caso viene distribuita sopra chioma, a intervalli prestabiliti o programmati, in caso di impianti dotati di sensore, molto utili anche ai fini di un risparmio idrico.

L’importanza della qualità dell’acqua

Spesso in giardini privati viene utilizzata l’acqua potabile, dell’acquedotto. In base alla località in cui ci troviamo le caratteristiche chimiche dell’acqua possono essere più o meno adatte all’irrigazione delle piante. Non sono molte le caratteristiche essenziali che dobbiamo verificare: semplificando:

  • il valore del pH,
  • la presenza di Sali, o conducibilità totale, che ci da un’idea indicativa della ricchezza o carenza di tutti i sali disciolti, e, se vogliamo approfondire,
  • la presenza, all’interno di questi sali, dei carbonati, che sono responsabili del deposito di calcare, tanto temuto sia negli impianti di irrigazione che su chioma e fogliame.

Il valore di pH compatibile con le coltivazioni è intorno alla neutralità, meglio se leggermente più basso, quindi valori inferiori a 7, intorno a 6-6,5.

Se l’acqua non è ottimale possiamo “correggerla” con le concimazioni, la maggior parte delle quali specifiche per le colture ornamentali, ha reazione generalmente acida.

La conducibilità deve essere bassa, se consideriamo che l’unità di misura sono i milliSiemens/cm, intorno a 0, 2-0, 3 come valori massimi. Se ritroviamo valori superiori dovremmo approfondire la natura di questi sali.

Infine, verificare che sia limitata la presenza di carbonati e bicarbonati.

Se utilizziamo l’acqua potabile basta fare un’analisi periodica o verificare le caratteristiche delle acque dell’acquedotto della propria città, che sono generalmente molto costanti nel tempo e controllate.

Se invece utilizziamo l’acqua di pozzo o piovana avremo probabilmente valori più adatti alle nostre fioriture. Un’attenzione per l’acqua di pozzo è la temperatura: verifichiamo che non sia troppo bassa, per non danneggiare le colture.